Al centro c’è il camino, a creare un’atmosfera avvolgente. Il legno scuro, i tappeti persiani, la luce che proviene dalle vetrate che circondano la sala, l’illuminazione calda che aggiunge fascino alla fiamma della candela… e subito si percepisce la magia. Uno sguardo va gettato oltre le vetrate della grande cucina a vista; il palcoscenico di un teatro, gli attori sono i cuochi.
Una palafitta e acqua tutt’intorno.
Immaginate di sedervi in una veranda di vetro, che su quella palafitta – simbolo della più primitiva forma di architettura – poggia, permettendo una visuale privilegiata, a sbalzo su un lago intimo, il Mergozzo, che può essere navigato solo nel pieno rispetto dell’ambiente, senza motori.
Pace dei sensi. Le terrazze diventano un punto di osservazione sulla natura circostante. Intorno le montagne dell’Ossola. I colori cambiano come un quadro secondo le stagioni: rossi e gialli accesi in autunno, neve e nebbie in inverno, verde e bouquet di fiori in primavera, blu intenso d’estate. Dal vetro si assiste allo spettacolo.
Datata 2008, la cucina diventa momento e occasione di comunicazione dello chef, grazie ad una parete di vetro totalmente trasparente che la separa dalla sala senza individuare una barriera visiva. La parete sembra…